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Bonifica amianto in casa: tutto quello che c’è da sapere

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Intorno ai primi anni ‘70 sino ad arrivare a metà anni ’90, le aziende di edilizia per costruire le case e altre tipologie di immobili ad uso residenziale e non, hanno iniziato ad utilizzare materiali come l’amianto, molto duttile e versatile senza conoscere però le gravi conseguenze che provocava sulla salute dell’uomo.

Proprio tra i materiali più utilizzati all’epoca, durante la vera e propria messa in opera, vi era certamente l’amianto in quanto, grazie alla sua elevata resistenza al freddo e al caldo, spesso veniva largamente utilizzato per le coperture dei tetti della maggior parte delle unità immobiliari, nonché come protezione per piastrelle e tubature, grazie alla sua elevata impermeabilità. Scopriamo insieme, nel dettaglio, di cosa si tratta.

Che cos’è l’amianto? I gravi rischi per la salute dell’uomo

L’amianto, conosciuto anche con il termine asbesto, è un minerale di origine naturale caratterizzato da un’elevata componente fibrosa ed usato in campo edile per le sue importanti proprietà di grande resistenza, ottimo isolante e un valido fonoassorbente in grado di attutire i rumori molesti.

Proprio per la sua ampia versatilità di utilizzo venne impiegato in lungo e in largo nel settore dell’edilizia e delle costruzioni, finché non si scoprì che l’inalazione diretta delle sue polveri fibrose erano all’origine dell’insorgenza di gravi malattie, specialmente a carico dei polmoni e dell’intero sistema respiratorio umano.

A causa dei rischi gravi per la salute dell’uomo, venne promulgata la Legge 257/1992, tuttora valida, che ha vietato l’uso dell’amianto per la costruzione di edifici, o comunque limitandone notevolmente l’impiego, sia in Italia che nel resto d’Europa.

Tuttavia, ad oggi, purtroppo ci sono ancora tantissimi immobili sparsi nelle varie regioni italiane che presentano tracce anche evidenti di amianto al loro interno, spesso in grandi quantità come per esempio tutto ciò che concerne:

  • la copertura dei tetti con tegole e componenti in amianto,
  • le vecchie tubature dell’acqua, alcune tipologie di guarnizioni,
  • vecchie vasche da bagno,
  • cappe o camini realizzati sia in amianto che in eternit, un derivato dell’amianto alquanto pericoloso per la salute dell’uomo.

 

La bonifica dell’amianto: in cosa consiste?

Vista la grave pericolosità per la salute umana, diventa davvero molto importante cercare di mettere in sicurezza tutte le abitazioni che presentano questo pericoloso minerale al loro interno, in modo da prevenire conseguenze anche gravi. Ma in che modo è possibile farlo? Scopriamolo insieme.

La bonifica dell’amianto deve essere svolta da ditte specializzate, ad esempio in Lombardia si può fare affidamento su MBA Ambiente Milano, e consiste letteralmente non nel buttare via le parti dell’edificio a base di amianto, ma nel mantenere la struttura originaria che viene però messa in sicurezza, sigillata e coperta attraverso due importanti operazioni, ben diverse tra di loro:

  • l’incapsulamento che prevede l’utilizzo di prodotti specifici per questa tipologia di intervento, dall’elevato potere coprente e penetrante che, applicati sulla zona interessata, formano una sorta di pellicola spessa, impermeabile e super resistente, evitando in questo modo la perdita e la dispersione della polvere e delle fibre di amianto nell’aria e nell’ambiente circostante;
  • il confinamento, invece, prevede la realizzazione e l’installazione di una vera e propria barriera che divide la struttura in amianto da tutte le aree vivibili dell’immobile in oggetto. In questo modo, eventuali perdite di fibre tossiche di amianto restano confinate, come dice il termine stesso, all’interno della barriera realizzata appositamente e non vengono così inalate.

 

Lo smaltimento dell’amianto

Oltre alla procedura di bonifica dell’amianto che punta a mettere in sicurezza l’abitazione proteggendo le aree interessate con le due diverse operazioni, ossia il confinamento e l’incapsulamento che abbiamo descritto poc’anzi, è possibile anche effettuare la procedura dello smaltimento che viene fortemente consigliata in quei casi in cui le parti di amianto interessate sono talmente danneggiate che tendono a sbriciolarsi molto facilmente diffondendo così sostanze altamente tossiche nell’area circostante: in questi casi l’amianto viene completamente rimosso e smaltito da ditte specializzate.

 

Come operano le ditte specializzate nella bonifica e nello smaltimento dell’amianto

È importante sottolineare che l’operazione di bonifica dell’amianto è un vero e proprio obbligo di legge, volto a tutelare la salute dell’uomo. La maggior parte delle aziende che lavorano sulla bonifica e sullo smaltimento dell’amianto dalle abitazioni solitamente effettuano in primis un sopralluogo per studiare e capire l’area interessata a queste operazioni, accertando così l’eventuale presenza dell’amianto, in secondo luogo poi preparano tutta la documentazione apposita e la inoltrano direttamente all’ASL di competenza territoriale almeno un mese prima dell’inizio dei lavori di presa in carico per la bonifica.

Ricevuta la notifica di approvazione da parte dell’ASL, l’azienda specializzata si occupa a 360 gradi di tutto ciò che concerne la messa in sicurezza, la bonifica e lo smaltimento dell’amianto coprendo con prodotti specifici i materiali in amianto e smaltendolo in discariche autorizzate ormai presenti in tante zone d’Italia.

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